L’industria del gioco vuole “Palesarsi” a …Chi la vuole vedere

Bisogna proprio riconoscere che l’industria del gioco e quella dei casino online è “forte e resistente” e, nonostante tutto ciò che deve subire da parte delle varie Amministrazioni Comunali, e simili, continua a stare sulla barricata ed a difendere ciò che ha creato, ciò in cui crede, ciò che continua ostinatamente a produrre anche sapendo “che del doman non v’è certezza”. In modo veramente encomiabile le imprese del gioco continuano a presenziare a Fiere e Mostre del settore ed a studiare prodotti innovativi che possano accontentare la propria clientela. E questo come se tutto il mercato fosse “normale” e come se il settore non fosse “appeso ad un filo”.

Anche l’annuncio del Presidente della stessa Commissione di voler riaprire la discussione del Ddl Mirabelli per cercare una via d’uscita, sulla questione di cui sopra, è un altro elemento che fa ben sperare per la conclusione di questa così difficile trattativa: elemento aggiunto che ha fatto persino fissare una ipotetica data del 30 aprile prossimo come giorno previsto per il “famigerato accordo”. Esattamente un anno dopo il termine previsto dalla Legge di Stabilità del 2016… ma meglio tardi che mai. Un ritardo che, visto con gli “occhi di oggi”, si può accettare poiché vi sono coinvolti tanti soggetti e tutti, apparentemente, vogliono arrivare alla soluzione.

Il clima che circonda il gioco è indubbiamente incerto, ed anche di grande preoccupazione per gli addetti ai lavori, ma ecco che si “materializza” la Fiera di Primavera, Enada a Rimini, dove l’industria del settore vuole proprio mettersi in mostra con i propri valori, la propria professionalità e la propria creatività. Le imprese del gioco lecito devono “continuare ad esistere” perché sono il miglior antidoto alla diffusione del gioco illecito. Se il gioco di Stato risponde alla domanda dei consumatori, questi ultimi non cadranno “nella rete illegale” e non accetteranno le sue offerte illecite, preferendo la sicurezza e la tranquillità che sono i principi cardine del gioco pubblico del suolo italico.

Enada, quindi, sarà il volano attorno al quale si raggrupperà il futuro dell’offerta lecita del gioco che passerà, tra breve, attraverso il concetto della multicanalità, proponendo una sfida per l’integrazione tra il gioco fisico ed il gioco online: sarà un tema interessante che metterà a confronto i principali esperti in materia che valuteranno questa nuova tematica anche in ottica di riforma del settore.

Ci sarà a tenere compagnia ad Enada, che si occupa anche di siti per giocare al casino online, una “nuovissima” kermesse, FEE di Riccione, che proporrà successivamente ad Enada, il mondo dell’amusement e del puro intrattenimento. Mondo che si rappresenterà in tutta la sua splendida bellezza per dimostrare alle istituzioni ed alla politica che esiste un “gioco che fa bene”. L’amusement sarà un segmento del gioco che prenderà sempre più piede anche in conseguenza delle scelte che alcune Regioni hanno fatto inserendo regolamenti e normative restrittive che obbligano il “gioco maggiore” a stare fermo, limitandone l’attività. Oltre tutto, proprio in Emilia Romagna, dove si svolgono questi eventi fieristici si sono introdotte norme che limitano persino l’uso delle apparecchiature rivolte ai minori, come redemption e simili. E questo è uno dei tanti paradossi che il nostro italico gioco ravvisa: ma, certamente, non è l’unico. Le imprese di gioco, in ogni caso, saranno presenti in tutta la loro innovazone, la loro creatività e la loro professionalità: chi vorrà conoscerle non deve fare altro che visitare queste Fiere che destano, sempre, un grande interesse.

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