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Universo: le onde gravitazionali misureranno la sua velocità di espansione

Uno dei misteri dell’universo, sul quale gli scienziati di tutto il mondo si interrogano da moltissimi anni, è rappresentato dalla costante di Hubble. Si tratta di quel valore che mette in evidenza la velocità di espansione dell’universo. Questo valore in realtà non è stato ancora determinato, tanto che sono moltissimi gli scienziati che si interrogano sulla questione da decenni e il dibattito è molto lungo e complesso. Trovare la costante di Hubble costituirebbe una scoperta davvero importante, che permetterebbe di saperne di più su come si evolve l’universo in cui ci troviamo.

La costante di Hubble

La matematica è qualcosa di affascinante, con tutte le sue caratteristiche, come le potenze o la radice quadrata. In tutti i casi le formule matematiche sono utilizzate da fisici e astronomi per la risoluzione di problemi più o meno complessi che potrebbero portare a spiegare molte cose sul nostro pianeta e sull’universo intero.

Una di queste spiegazioni potrebbe essere proprio quella relativa alla costante di Hubble. Ma adesso c’è una novità a questo proposito, perché gli scienziati hanno scoperto che ben presto si potrebbe giungere ad ottenere una misura affidabile della velocità dell’espansione dell’universo, grazie alle cosiddette onde gravitazionali.

La nuova ricerca è stata messa in evidenza attraverso la pubblicazione su Physical Review Letters ed è stata realizzata dall’istituto Flatiron e dall’University College London. Si tratta di prendere in considerazione i segnali che vengono rilasciati da 50 stelle di neutroni che si muovono ruotando una intorno all’altra.

L’obiettivo è quello di studiare le 50 stelle di neutroni in questione, per fare in modo che nei prossimi dieci anni si abbiano a disposizione informazioni sufficienti relative alle onde gravitazionali da calcolare il valore della costante di Hubble, da sempre uno degli obiettivi di molti scienziati di tutto il pianeta.

Secondo lo studio realizzato in collaborazione tra l’istituto americano e l’UCL, in particolare, si potrebbe giungere ad una conclusione ben precisa tra circa cinque o dieci anni.

L’espansione dell’universo

Secondo le informazioni di cui la scienza è oggi in possesso, l’universo è in costante espansione dal momento della sua nascita. Si calcola che l’età dell’universo sia di 13,8 miliardi di anni e che nel corso del tempo sia in continua espansione, secondo il valore determinato proprio da una costante che è stata definita da Edwin Hubble e Georges Lemaitre nel 1929.

Si continua a discutere su questo problema matematico perché in realtà le spiegazioni fornite dagli scienziati su questa costante danno in realtà risultati diversi. Per questo motivo si pensa che debba essere sottoposto a revisione tutto il modello che attualmente conosciamo sull’argomento.

Proprio per questa ragione il risultato dell’osservazione delle stelle di neutroni è davvero atteso da tantissimi scienziati in tutto il pianeta. Ma cosa sono le onde gravitazionali? Si tratta di vere e proprie increspature dello spazio-tempo, degli elementi della cui esistenza si era accorto già Einstein nel 1915.

In realtà abbiamo dovuto attendere il 2015 per verificare l’esistenza di queste onde gravitazionali, quando si è registrata nello Stato di Washington e in Louisiana la presenza delle onde, attraverso l’osservatorio LIGO. Da quel momento gli astronomi hanno sempre guardato con interesse nei confronti di questo fenomeno, anche grazie al contributo degli scienziati del rilevatore europeo Virgo, che si trova proprio in Italia, vicino Pisa.

Dal 2015 ad oggi sono stati osservati diversi eventi di onde gravitazionali e adesso l’obiettivo degli scienziati è quello di dare una risposta concreta a quello che può essere considerato uno dei più grandi misteri dell’universo.

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