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Qualche “Piccola Idea” per rendere il gioco meno “Ossessivo”

Ognuno deve fare il proprio lavoro, e questo è certo: ma “frequentando” da un po’ il mondo del gioco d’azzardo pubblico e coloro che vogliono giocare al casino online, anche chi scrive può forse permettersi di trasmettere qualche riflessione che possa contribuire, magari, a far nascere qualche “idea” o qualche “sviluppo” a chi è dato l’onere di risolvere il problema del fenomeno dell’abuso del gioco. Innanzitutto, probabilmente, sempre per sostenere nel modo più assoluto la legalità prima di ogni altra cosa, bisogna mettere “a capo” del gioco -cioè chi lo propone agli utenti e di conseguenza concessionari, gestori, esercenti ed operatori- persone di indubbia moralità personale e sociale.

Ad oggi, non esistono norme precise e dettagliate, e non si capisce come mai, che regolino l’accesso alle concessioni pubbliche e, sopratutto, che dispongano l’esclusione di soggetti che risultino essere destinatari di misure penali restrittive, di sentenze per alcune tipologie di reato: non esistono schemi precise delle caratteristiche dei gestori dei punti di gioco e dei concessionari, sulla loro reputazione. Esistono personaggi intestatari di concessioni che hanno subito condanne per vari reati o che sono in via di esserlo: questo non dovrebbe essere lecito, poiché si sa che il gioco è una riserva di Stato e chi lo rappresenta deve essere “immune” da qualsivoglia accostamento a reati.

Si può passare poi al “problemone” del gioco problematico: come lo si può davvero limitarne la diffusione? Non è e non sarà di facile soluzione questo fenomeno, ma quello che subito balza agli occhi è che dovrà esserci un coordinamento tra lo Stato, le Regioni ed i Comuni perché le norme siano omogenee su tutto il territorio nazionale e viste sopratutto con un ottica di condivisione ai vari livelli di competenza. Non si deve usare la “tecnica” dello scaricabarile altrimenti non si arriverà mai da alcuna parte.

E poi per lottare contro il gioco compulsivo bisogna dare allo stesso gioco la “tempistica e la lentezza” che aveva qualche anno fa: restituirgli in pratica una delle sue caratteristiche principali, l’attesa. Caratteristica questa che dovrebbe allontanare “dall’accanimento quasi ossessivo” che può determinare la dipendenza. Non si può dimenticare che un tempo si aspettava la domenica per conoscere i risultati delle partite di calcio, si aspettava l’estrazione settimanale del Lotto o quella della lotteria, una volta all’anno: quindi, anche il tempo che intercorreva tra una giocata e l’altra può essere, oggi, un elemento importante ai fini della ossessione dei risultati.

Senza dimenticare, poi, che per contrastare il gioco problematico ed i casino online con bonus, bisognerebbe prendere in considerazione tutte le forme di gioco e non solo le “famigerata macchinette” poiché è riprovato che non solo quello è il comparto che porta ad una dipendenza. C’è chi si è rovinato persino con il Gratta&Vinci! E vi è un’altra cosa da considerare: non è che “confinando” il gioco nelle sale dedicate si può pensare di mettere in sicurezza il gioco ed i giocatori.
Forse questa soluzione potrà aiutare per un migliore monitoraggio dei luoghi. Essendovi meno punti di gioco sul territorio per le Forze dell’Ordine sarà più semplicistico provvedere ai controlli, ma il gioco si concentrerebbe forse troppo in luoghi poco socializzanti, ma dediti esclusivamente a questa attività: probabilmente frequentati da coloro che ricercano solo il gioco e che non fanno la “partitina” per caso, ma vanno lì solo per quello. Qualche dubbio, quindi, per questa soluzione a chi scrive… resta: forse sono meglio le macchinette nei bar e nei tabaccai!

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