Alcoolismo e Abuso di alcool

L’alcoolismo è un grave problema che colpisce anche troppe persone che si rovinano la salute con le proprie mani e con un effetto pesantemente negativo anche a livello sociale e di costi per la comunità intera per curarne le conseguenze. Non sottovalutiamolo e cerchiamo di conoscerlo.

Alcoolismo o abuso di alcool?

A prima vista potrebbe sembrare che questi due termini siano sinonimi mentre, invece, esistono differenze che non sono solo accademiche ma sostanziali.

Nell’alcoolismo la persona ha il forte impulso di bere e non riesce a trattenersi dal farlo di continuo, fino a renderla la cosa principale delle sue giornate.

Nell’abuso di alcool le persone assumono quantità anche notevoli di alcoolici ma non costantemente, in maniera più o meno sporadica.

E’ un esempio di abuso di alcool, l’abitudine di tanti di darsi al Binge Drinking, ovvero l’assunzione di alcoolici in grande quantità nei fine settimana ma non per questo non dannosa e talvolta anche pericolosa.

Cause dell’alcoolismo

Premettiamo che non è mai una cosa ben fatta etichettare le persone: identificare una persona come alcoolista non è dissimile dall’identificare come cardiopatico chi soffre di cuore o bronchitico cronico chi soffre di questa patologia.
Se questi termini sono comprensibili in ambito medico per identificare un problema esistente che deve essere curato, non lo è, invece, a livello sociale.

A chi obietta che in genere le malattie non ce le andiamo a cercare mentre l’abuso di alcool si, occorre rispondere che questo può essere vero solo in parte.

Tra le cause dell’alcoolismo, infatti si trovano anche predisposizioni genetiche, alterazioni di alcuni geni contenuti nel DNA che spiegano anche una certa dose di familiarità nel fenomeno.
Un’altra causa può essere epigenetica, ovvero l’età in cui si inizia ad assumere alcoolici, spesso non per propria decisione ma perché questo viene concesso e indotto dai genitori, ad esempio; iniziando ad assumere alcoolici fin da giovanissimi rischia di sviluppare una dipendenza che si manifesterà soprattutto in età adulta.

Tra le cause più frequenti, tuttavia, veramente si riconoscono fattori psicologici che portano le persone a ricercare nell’alcool vie di fuga da realtà spiacevoli, senza rendersi conto che così facendo si aggiungono problemi a problemi e non riuscendo più a uscirne.

La dipendenza da alcool

L’alcool è una sostanza che induce dipendenza esattamente al pari delle droghe. Con la frequente, abitudinaria assunzione di alcool si sviluppa anche una maggiore tolleranza, per cui per ottenere lo stesso effetto se ne consumano dosi sempre maggiori.

Si ha l’alcoolismo quando il suo consumo diviene parte integrante della vita, non se ne può fare a meno e questo porta a notevoli problemi sociali e lavorativi.

Nell’abuso di alcool, invece, si ha una reale volontarietà di “sballarsi”, di distogliersi dalla realtà quotidiana ma questo non è poi molto meno pericoloso dell’alcoolismo.

Le conseguenze dell’alcool

L’alcool ha effetti deleteri su molti organi del corpo: il primo a patirne è il cervello in quanto a parte l’effetto inebriante del momento che toglie lucidità, riflessi, capacità intellettive, induce la morte dei neuroni, per cui le conseguenze peggiori si hanno nel medio e lungo termine.

Si sospetta una grande responsabilità dell’alcool anche nell’insorgenza di diverse malattie degenerative cerebrali anche se le cause di queste possono anche essere molte altre.

Il fegato è un altro organo pesantemente danneggiato dall’alcool. Soprattutto nei più giovani il fegato non ha ancora la piena capacità di metabolizzare l’alcool subendo il massimo della sua nocività.
Il forte rischio è di esagerare nella sua assunzione e di cadere in coma etilico con una distruzione del tessuto del fegato.

Quando questo accade si rischia la vita se non si riesce provvedere urgentemente ad un trapianto.
Anche i reni sono gravemente lesi dall’alcool andando incontro a gravi e permanenti problemi renali. L’alcool indurisce vene e arterie favorendo l’ipertensione e favorendo l’insorgenza di ictus e infarto.

Il rapporto con l’alcool

Nonostante tutto quanto detto, non si deve demonizzare l’alcool: i medici sono comunemente concordi nel sostenere che una piccola quantità di vino, soprattutto rosso ai pasti può addirittura aiutare nella prevenzione dell’infarto e di incidenti vascolari.

Il problema è sempre la quantità: una modica quantità può essere addirittura consigliata, quantità eccessive sono fortemente dannose.

Sarebbe opportuno prestare attenzione soprattutto ai comportamenti dei figli, vigilando almeno per quanto possibile che non inizino a bere alcoolici, una pessima abitudine in voga attualmente anche tra i giovanissimi.

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