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Canapa: una pianta dalle mille virtù tra proprietà, usi e benefici, storia e controindicazioni

La canapa, conosciuta normalmente anche come Cannabis, è una pianta dalle mille proprietà, non solo legate alle sostanze stupefacenti ma anche benefiche se utilizzata nella maniera corretta.
Non a caso, nell’antichità erano molti i preparati medici che usavano i semi e i fiori di canapa sativa, oltre che diversi gli impieghi esterni, come nel settore tessile.
Sono due gli elementi che offrono un’azione curativa, il THC e il CBD che, se dosati correttamente, alleviano manifestazioni dolorose e aiutano a superare alcuni malesseri del corpo.
La canapa viene spesso impiegata anche per un uso alimentare, realizzando olio e farina, oppure usando i semi di cannabis autofiorenti per poter condire alcune pietanze e dare una nota dolciastra al piatto.
Pertanto, possiamo affermare che la cannabis è molto di più di una sostanza psicotropa, poiché trova la propria applicazione nel settore alimentare, tessile, medico, edile e cosmetico.
Vediamo quindi più nel dettaglio di cosa si tratta.

Cos’è la canapa

La canapa è una pianta angiosperma che nasce in Asia Meridionale e Centrale, ma che attualmente si è diffusa nel vecchio e nuovo continente, sia coltivata a livello personale sia per la realizzazione di lozioni e oli medicali.
Il fusto è piuttosto fibroso e le foglie hanno la classica forma allungata e a punta.
Ad essere utilizzati sono i fiori e i semi, dai quali si estraggono le sostanze e i composti chimici del THC e il CBD, usate a scopo curativo, rilassante e lenitivo.
Come sfruttare quindi la pianta e quali sono le sue proprietà?

Le proprietà della canapa

– Antinfiammatorio naturale

La canapa è conosciuta da secoli come utile antinfiammatorio, soprattutto se somministrata tramite olio, che proviene dalla lavorazione dei semi.
Questo ha un sapore leggermente dolciastro, che ricorda la nocciola, e viene impiegato per il condimento dei cibi.
È utile nel caso si soffra di infiammazioni del tratto gastro intestinale, come quella del colon irritabile, la difficoltà a digerire, episodi di stipsi o diarrea.
Ad essere eliminate sono anche le tossine che intossicano il fegato e i reni, andando a depurare l’organismo in profondità.
Il contenuto dell’olio prevede al 90% grassi insaturi, pertanto non è nocivo per la salute e non incentiva l’accumulo di colesterolo nel sangue.

– Fonte di proteine, fibre e vitamine

La farina di canapa è un elemento molto usato in cucina, soprattutto da coloro che soffrono di celiachia e non possono ricorrere al grano naturale.
Si tratta di una fonte benefica di proteine, essenziali per strutturare il corpo e aggiungere massa muscolare e magra
Le calorie sono il 20% in meno della classica farina 00, quindi anche coloro che seguono una dieta drastica possono ricorrere a questa soluzione.
Oltre alle proteine, all’interno della canapa è alto anche il contenuto di fibre, essenziali per assicurare una buona funzionalità dell’intestino e una corretta evacuazione.
Non manca un mix di vitamine utili a regolare la maggior parte delle funzioni corporee, soprattutto la E.
Pertanto, se cerchi una pasta leggera, che possa ricordare il sapore di quella originale ma con una nota dolce, opta per la variante di canapa e noterai una serie di benefici a livello fisico, nel breve, medio e lungo termine.

– Fonte di omega 3 e omega 6

In particolare, i semi di canapa sativa sono molto ricchi di omega 3 e omega 6, dei grassi benefici che aiutano a migliorare la funzionalità intestinale e dello stomaco.
Pertanto, condire verdura e piatti con questo elemento contribuisce a seguire una dieta maggiormente equilibrata e sana, sia se i semi sono cotti sia crudi, solitamente decorticati.
Oltre alla carne e ai secondi, potrai usarli nello yogurt oppure per insaporire le tisane.

– Miorilassante

Non a caso abbiamo parlato di tisane, poiché i fiori e i semi di canapa sono usati per rilassare il sistema nervoso in maniera naturale.
Senza abusare e rispettando le dosi consentite, la pianta funge da antipsicotico e viene usato nel caso in cui si soffrire di forte ansia, angoscia o manie di persecuzione.
La sensazione che si prova è di benessere e tranquillità mentale, senza però arrivare a una vera e propria sedazione che impedisce di capire bene cosa accade intorno.
Possiamo quindi affermare che la cannabis è un tranquillante nell’accezione positiva del termine, perché agisce direttamente sul sistema nervoso centrale e riporta la mente a una condizione di equilibrio.

– Antipiretico e antinfiammatorio

Se in passato non esistevano composizioni come il paracetamolo, era spesso la cannabis a essere impiegata come antipiretico naturale, capace di abbassare la febbre in maniera progressiva e senza provocare picchi e discese pericolose.
La somministrazione può avvenire tramite l’olio o i semi, realizzando una bevanda calda che possa alleviare i dolori e la sensazione di congestione.
Parliamo quindi di un’antinfiammatorio che agisce pure sul dolore, riducendo la sensazione di fastidio, gli arrossamenti e i gonfiori se usato come impacco.

– Antiossidante

Mantenere un corpo giovane e sano passa anche dall’assunzione di alcune sostanze che possono essere benefiche per organi e tessuti.
La canapa, in particolare, svolge una funzione fortemente antiossidante, andando a riparare le cellule danneggiate e rallentando il loro naturale invecchiamento.
Il consiglio è di prendere l’abitudine di sciogliere dei semi di cannabis nella tisana, sempre dopo aver chiesto il parere di un esperto e dosato correttamente la miscela.

– Trattamento del dolore cronico

Oltre al trattamento del semplice dolore e indolenzimento, la cannabis viene usata in ambito medico anche per trattare malattie davvero dolorose, come ad esempio la sclerosi multipla, le conseguenze dell’AIDS, dei tumori o dell’anoressia nervosa.
Spesso i risultati sono soddisfacenti e il paziente riesce a lenire in tutto o in parte la manifestazione negativa della patologia.

Quali sono le controindicazioni della canapa?

Un uso eccessivo della canapa può portare dipendenza molto forte, stati letargici, apatia, nervosismo e impossibilità di dormire serenamente.
Altri sintomi di un sovradosaggio sono la nausea, il vomito, la diarrea e il tremore delle mani.
Si può arrivare fino alle allucinazioni, quindi se si nota che non si riesce a smettere meglio rivolgersi a uno specialista che possa aiutare a superare il blocco.
In particolare, la sostanza potrebbe essere pericolosa per le donne in gravidanza, le persone con malattie mentali, gli adolescenti in via di sviluppo, coloro che soffrono di cardiopatie o malattie legate al sistema cardiocircolatorio, ipertensione o patologie respiratorie.
In ogni caso, sempre meglio parlare con un medico nel caso in cui si voglia seguire una terapia di questo genere o introdurre i semi e i fiori nella propria dieta.

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