umanizzazione cure

Tecnologia e marketing possono rendere più umane le cure?

Le abitudini delle persone sono, oramai, facilmente riscontrabili. Tutto è tracciato: dalle navigazione su Internet, ai nostri spostamenti grazie agli apparati satellitari fino agli acquisti effettuati con una qualsiasi carta di pagamento. Tutte queste informazioni, frequentemente, confluiscono nei cosiddetti “big data”, in grado di raccogliere dati in maniere estesa, veloce e assi variegata, grazie all’utilizzo di  tecnologie e metodi analitici specifici per l’estrazione di valore o conoscenza. Una disciplina alla quale ricorrono migliaia di imprese per sviluppare al meglio il proprio processo di business, al fine di migliorare, complessivamente, la redditività aziendale.

Big data e buyer personas: è possibile il loro utilizzo in ambito medico e sanitario?

I Big Data, poi, consentono alle imprese, o agenzie di marketing, di sviluppare ulteriori modelli atti a rendere più performante il proprio business. Un caso lampante, in tal senso, è rappresentato dalle buyer personas, figure che, tendenzialmente, dovrebbero rappresentare – in base agli interessi e i comportamenti adottati da un target di soggetti – potenziali clienti fortemente interessati al settore nel quale opera una determinata impresa. In parole povere, consiste nella rappresentazione generalizzata del cliente ideale di un’azienda, il punto di partenza per identificare i potenziali clienti. Il target al quale, qualsiasi impresa, deve volgere il proprio sguardo per aumentare il proprio grado di penetrazione sul mercato, con evidenti benefici in termini economici.

Creare delle buyer personas, quindi, agevola lo sviluppo di contenuti dedicati all’interno di una determinata strategia di marketing: grazie ad esse, infatti, è più semplice creare nuove idee e adattare il proprio messaggio al fine di ottenere un feedback positivo dall’utente finale. Creare buyer personas, però, richiede un lungo lavoro analitico, che passa da diversi inevitabili step atti a capire quali siano i desideri, i sogni e le paure di potenziali o già acquisiti clienti, che, a loro volta, possono dividersi in più tipologie di buyer personas.

Se lo sfruttamento dei big data rappresenta il trend del momento,  il metodo più antico- ma non per questo inefficace –  è rappresentato dalle interviste, live o telefoniche che siano: parlare con gli utenti è la soluzione ideale per carpire le esigenze degli stessi e sviluppare in modo adeguato le proprie strategie di marketing. Per ottenere dei riscontri atti a capire il grado di soddisfazione dei clienti già acquisiti, e le eventuali aree di miglioramento per il mantenimento degli stessi, un utile supporto può essere costituito dalla creazione di un questionario online.

La tecnologia come strumento per migliorare il rapporto fra medico e paziente

Queste procedure, talvolta, vengono percepite in maniera errata, viste come una vera e propria invasione della privacy da parte di chi le effettua. Una sensazione, però, distorta rispetto alla realtà. E dove andrebbe fatta una netta distinzione da settore a settore. Una simile indagine eseguita da parte di una azienda produttrice di una bibita gassata, ad esempio, non può essere lontanamente paragonata ad una del settore della sanità. Ed i motivi sono facilmente individuabili. In quest’ultimo ambito, infatti, si traduce in un rapporto migliorativo e più soddisfacente col paziente, atto a comprendere compiutamente cosa significa umanizzazione delle cure, creando un rapporto empatico e diretto fra medico e persona in cura.

D’altronde, un paziente non è, e non dovrà mai essere, un numero, una cartella clinica o una patologia, ma un essere umano che necessità, soprattutto in ambito medico, di veder realizzate concretamente le proprie esigenze e necessità. Impostare delle buyer personas in ambito medico, di conseguenza, è di fondamentale importanza per qualsiasi azienda operante nel settore, al fine di creare un perfetto binomio fra redditività aziendale e grado di soddisfazione del paziente, aspetto, quest’ultimo, di vitale importanza in un settore come quello sanitario.

D’altro canto, la salute è la cosa più preziosa per qualsiasi persona. E quando un utente si rivolge ad un interlocutore in quest’ambito, si aspetta di essere non solo curato, ma anche compreso e capito. Umanizzare le cure, quindi, vuol dire comprendere le esigenze psicologiche e relazionali del paziente, non solo quelle prettamente mediche.

About Redazione

Check Also

Rimedi naturali per capelli

Molto spesso non ci si prende cura abbastanza dei propri capelli, sottovalutando le conseguenze del …