debiti

Consolidamento debiti: come e quando richiederlo

Uno dei sistemi di pagamento più diffusi attualmente è quello delle rate, che permettono di accedere e beni e servizi laddove i costi interi sarebbero spesso inaccessibili. Cosa accade però quando, per diversi motivi non si riesce a far fronte a tutto? In tali casi la legge mette a disposizione quello che sia chiama consolidamento debiti. Di cosa si tratta? Cosa prevede, e soprattutto come richiederlo e a quali condizioni? È quello che vedremo in questa guida.

Consolidamento dei debiti: cos’è e per cosa è previsto

Vi sono due modi di accedere a un finanziamento, che sia un mutuo per l’acquisto o la ristrutturazione di una casa o delle rate per l’auto nuova.
O si hanno delle garanzie, o si inserisce la figura del cosiddetto garante. In genere chi eroga la rata unica chiede il garante in assenza di condizioni specifiche, anche se esistono modi per ottenere un consolidamento debiti senza garante, a patto che vi siano naturalmente determinate e chiare solvibilità.
Questo vale però da entrambe le parti, e rivolgersi a professionisti in tal senso evita di incappare in soluzioni poco vantaggiose.
Giova sapere che è stato il Decreto Legge numero 212 del 2011 ad introdurre la forma del consolidamento del debito, appositamente pensata per evitare che le famiglie, per accedere a beni e servizi essenziali, si sovra indebitassero, trovandosi in difficoltà sia nel pagamento delle rate, sia nelle altre spese domestiche.
In sostanza, tale formula permette di raccogliere in un’unica rata tutte quelle esistenti, naturalmente ammortizzando i costi mensili in una rata minore.
Facciamo un esempio pratico: una famiglia ha all’attivo 5 rate di importo singolo per 200,00€. Al mese quindi spende 1.000,00€ solo di rate.
Il consolidamento permette di raccogliere le 5 rate in un nuovo finanziamento del costo complessivo di 800,00€ al mese (si tratta naturalmente di una simulazione), con un piano di ammortamento più lungo ma con un tasso di interesse simile se non addirittura lievemente minore.

Cosa fare per ottenere il consolidamento debiti

Ci sono, a tutela di entrambe le parti, ovviamente delle specifiche da fare.
L’istituto che prende in carico il consolidamento ad esempio, deve avere la garanzia che il singolo pagatore adempia al debito.
Quindi l’istituto (che sia una banca o che sia una finanziaria) valuterà:

  • il rischio di cattivo pagamento;
  • il rapporto tra le entrate e la rata del richiedente;
  • l’assenza di segnalazioni pregresse per debito insoluti.

Se il richiedente può dimostrare di avere una pensione sufficiente o uno stipendio fisso, la presenza del garante non sarà necessaria.
A quel punto il richiedente dovrà sapere che l’istituto non avrà il diritto di chiedere ulteriori garanzie come pegni o ipoteche, potendo al massimo proporre una cambiale a semplice garanzia che verrà restituita nel momento del saldo finale.

Chi può richiedere il consolidamento debiti

Come abbiamo visto, a richiedere il consolidamento del debito può essere in fondo chiunque possa offrire una garanzia (anche in conto terzi) e che abbia determinate caratteristiche
Più in generale a chiedere il consolidamento, può essere sia la persona giuridica sia la persona fisica.
Ad esempio potrebbe trattarsi di un imprenditore che abbia acquistato diversi macchinari per la sua ditta o di un privato cittadino che abbia all’attivo rata della casa, dell’auto e di altri beni o servizi.
Questo ipotetico fruitore dovrà essere un dipendente, sia del comparto pubblico che di quello privato, che abbia uno stipendio fisso a tempo indeterminato, oppure un pensionato con una pensione adeguata.
Anche però chi è disoccupato o svolge lavori saltuari o che non hanno un reddito fisso come gli artigiani o gli autonomi possono farne richiesta, a patto appunto che abbiano garanzie, anche in conto terzi.

Cosa deve prevedere il contratto del consolidamento

A questo punto può essere utile spiegare cosa dovrà esserci, a tutela di entrambe le parti coinvolte, nel contratto stipulato tra chi eroga la rata unica e chi la contrae.
Innanzitutto nel contratto da firmare vi dovranno essere indicati chiaramente i dati delle parti, e questo vale anche e soprattutto per l’istituto.
Quindi, il cliente dovrà verificare la presenza di:

  • nome o ragione sociale dell’istituto che eroga il finanziamento;
  • ogni dato fiscale necessario, come partita Iva e iscrizione al registro delle eventuali imprese in caso di istituti privati;
  • la somma totale del finanziamento erogato;
  • il numero identificativo e univoco del finanziamento;
  • quante rate sono previste e la scadenza finale;
  • il tasso di interesse applicato con l’importo delle singole rate e le date in cui vanno saldate;
  • l’eventuale mora indicata specificatamente in caso di insolvenza di una rata;
  • se è previsto il congelamento di qualche rata e quante;
  • il TAEG e suo calcolo preciso;
  • se sono comprese (e obbligatorie) assicurazioni aggiuntive.

Come si vede quindi il cliente finale ha tutto il diritto, e aggiungeremmo il dovere, di prendere le informazioni necessarie che sono comunque dovute ai sensi di legge.

L’istituto da parte sua dovrà pretendere da chi chiede la rata altre informazioni, a sua tutela.
Si tratta di normative che regolano anche i finanziamenti in generale. Questo vuol dire che anche se il consolidamento dei debiti è stato introdotto apposta per venire incontro alle famiglie e ai cittadini in momenti di crisi economiche, ciò non toglie che il finanziamento debba sottostare alle leggi che regolano il campo dei mutui e delle rate in generale
Ad esempio non possono accedere alla richiesta di finanziamento tutte quelle persone che in generale ne sono escluse, come i minorenni o gli anziani al di sopra dei 75 anni.
Non possono farne richiesta coloro (a meno che non introducano il garante) che non hanno un lavoro a tempo indeterminato o che lo abbiano però da meno di 6 mesi.
A quel punto, se l’istituto valuta che vi sono le condizioni per erogare il finanziamento, potrà chiedere al futuro cliente:

  • il suo documento di identità;
  • il codice fiscale;
  • il cedolino della pensione;
  • in alternativa l’ultima busta paga;
  • tutta la documentazione sulle rate attualmente incorso per potere eseguire il ricalcolo, con particolare attenzione a quelli che si chiamano i conteggi estintivi, cioè quanto costa in sostanza estinguere il debito con gli altri creditori.

Ulteriore specifica importante sul consolidamento debiti
C’è da specificare un’ultima cosa riguardo al consolidamento debiti.
Forse non è così intuitivo, ma a richiedere questa formula può essere solo chi ha altri debiti in atto.
Questa specifica serve fondamentalmente ad escludere chi pensa di poter chiedere un’unica rata prima di accedere ai vari finanziamenti pur non avendo difficoltà.

About Redazione

Check Also

palazzo

Università e percorsi post-laurea: cosa sapere su master, dottorati e altre specializzazioni

In una società liquida (Bowman) e globalizzata come la nostra, accedere al mercato del lavoro, …