Dove si comprano i prodotti a base di cbd e come diventare imprenditori

Il business della cannabis depotenziata – ossia caratterizzata dalla presenza di una quantità di THC non superiore allo 0,2% – è realtà da diversi anni in Italia. Dove si possono comprare i prodotti che la vedono protagonista? La filiera parte ovviamente da realtà che vendono olio cbd ingrosso e altri preparati con la pianta come ingrediente.

Queste aziende si rivolgono a svariate tipologie di negozi fisici ed e-commerce. Scopriamo quali nelle prossime righe di questo articolo.

Hempshop

In questo caso, si ha a che fare con realtà che si occupano di vendere prodotti legati alla canapa e utili nel campo dell’abbigliamento e della cosmetica. Non manca il focus su sussidi informativi quali i libri, le riviste di settore, i DVD.

Seedshop

Esistono aziende che vendono cbd ingrosso e altre che, invece, sono specializzate nella commercializzazione B2B di sementi. In questo secondo caso, si ha a che fare con negozi fisici – ma anche con e-commerce – che propongono dai semi regolari fino a quelli autofiorenti.

Headshop

Nell’ambito delle numerose realtà attive nel business della cannabis, ci sono anche gli headshop. In questo caso, al centro dell’attenzione ci sono prodotti dedicati al cluster dei fumatori. Si va dai bong fino ai vaporizzatori e ai narghilè. Non mancano anche i liquidi per la sigaretta elettronica a base di CBD, oggi molto popolari.

Growshop

Ultima ma non meno importante alternativa è il growshop, ossia un negozio, fisico od online, specializzato nella coltivazione e nei prodotti naturali e, ovviamente, focalizzato sulla canapa.

Come diventare imprenditori nel mondo della cannabis

Quali sono le strade per diventare imprenditori nel mondo della cannabis in Italia? Diverse. Si può aprire una delle tipologie di negozi appena elencate. In questo caso è necessaria una Partita IVA. Successivamente bisogna decidere se legarsi a un franchising o se partire da zero. Nel secondo frangente, i passi da fare all’inizio sono un po’ di più ma poi la soddisfazione è grande. Tornando agli step post apertura Partita IVA, ricordiamo che sono uguali a quelli di qualsiasi altro negozio fisico. Comprendono quindi l’iscrizione al Registro delle Imprese, la registrazione all’INPS e quella all’INAIL.

Chi vuole, può anche focalizzarsi su un cluster estremamente specifico, come per esempio quello dei cosmetici. In questo caso, si ha il vantaggio oggettivo di andare a intercettare un’utenza in grande crescita, ossia quella interessata ai prodotti di bellezza naturali.

Chi lavora nel settore dei cosmetici alla cannabis ha a che fare con un mondo che, lo scorso anno, è stato interessato da una grande svolta. Quale di preciso? Il riconoscimento, da parte dell’Unione Europea, del cannabidiolo, altro nome per il CBD, come ingrediente del CosIng, ossia il documento che contiene tutti quelli che, in ambito cosmetico, sono ammessi nei Paesi dell’Unione Europea. Non c’è che dire: si tratta di un grande passo avanti per il settore e per la sua immagine.

Proseguendo con l’elenco delle opzioni che si possono prendere in considerazione quando si punta a diventare imprenditori nel mondo della cannabis in Italia, un doveroso cenno va dedicato ai distributori attivi 24 ore su 24. Questa soluzione, adottata da tantissimi titolari di growshop fisici, si è rivelata un’ancora di salvezza nel periodo delle restrizioni a causa della pandemia di Coronavirus, momento che ha visto diversi negozi considerati non essenziali costretti a chiudere o ridurre fortemente i propri orari.

Dal momento che il settore è in forte crescita, le realtà che lo portano avanti hanno bisogno di servizi su misura nel campo della comunicazione e del marketing. Ecco perché, se si è attivi nell’ambito appena citato, è bene formare delle risorse interne in merito ai regolamenti e alle specificità del settore della cannabis, così da poter offrire servizi su misura.

Il cannabidiolo non è un ingrediente di consumo in tutta Europa. È possibile trovare maggiori informazioni dal punto di vista delle diverse regolamentazioni alimentari del cannabidiolo di ogni singolo paese al seguente link.